Il costo della libertà di cambiare idea

tornare%20sui%20propri%20passi.JPGEdge è una fondazione no-profit che raccoglie i contributi intellettuali dei maggiori scienziati, filosofi, letterati e pensatori del nostro tempo. Ogni anno lancia un tema a cui questa elite di belle menti risponde. Il tema del 2008 è stato: “Su cosa avete cambiato idea? E perché?
Si tratta in sostanza dell’ammissione, da parte di gente che fa delle idee e delle proprie intuizioni il proprio destino, di aver clamorosamente toppato.
Naturalmente mi sono letta le risposte degli psicologi (ve le ho linkate in fondo al post) e ve ne riporto una che mi è piaciuta particolarmente, quella di Daniel Gilbert Professore di Psicologia alla Harvard University.

“Sei anni fa ho cambiato idea sul beneficio di essere in condizione di cambiare idea. Nel 2002 Jane Ebert e io scoprimmo* che le persone sono solitamente più felici quando prendono decisioni irrevocabili. Quando i soggetti nei nostri esperimenti erano in condizione di ripensare e modificare le decisioni prese tendevano a considerare sia gli aspetti positivi che quelli negativi delle stesse decisioni, ma quando non potevano tornare indietro tendevano a concentrarsi solo sugli aspetti positivi e ignoravano quelli negativi. Per questo erano molto più soddisfatti quando avevano fatto scelte irrevocabili rispetto a quando avevano fatto scelte sulle quali avrebbero potuto ancora intervenire. Per ironia della sorte le persone non si rendevano conto che questo sarebbe accaduto e preferivano di gran lunga il fatto di avere l’opportunità di cambiare idea.
Fino ad allora avevo sempre creduto che l’amore causasse il matrimonio. Ma questi esperimenti suggerivano che il matrimonio avrebbe anche potuto causare l’amore. Se prendi il dato in seria considerazione, agisci in base ad esso, così quando arrivarono questi risultati andai a casa e chiesi alla donna con cui vivevo di sposarmi. Lei disse di sì e fu provato che i dati erano corretti: amo mia moglie più di quanto abbia mai amato la mia fidanzata.
La capacità delle persone di cambiare idea è un segno di intelligenza, ma la libertà di farlo ha un costo”.

Le risposte degli altri psicologi al quesito di Edge: Simon Baron-Cohen, Susan Blackmore, David Buss, Gerd Gigerenzer, Dan Gilbert, Daniel Goleman, Jon Haidt, Marc Hauser, Daniel Kahneman, Geoffrey Miller, Steve Pinker, Martin Seligman.

Fonte | Quando la scienza confessa: ho sbagliato (Corriere.it)
*Paper originale | Decisions and Revisions: The Affective Forecasting of Changeable Outcomes (pdf)